Come abituare i vostri figli al dentista fin da piccoli
Si sa che la figura del dentista non è tra le più amate. Non è un mistero. Purtroppo non sono rari i casi in cui si arriva addirittura ad averne una vera e propria fobia. Ma vogliamo che anche i nostri figli ne abbiano paura o addirittura ne siano terrorizzati? Cerchiamo di evitare racconti sul dentista che possano spaventarli: il dentista non è il cattivo di una favola e farglielo credere sarebbe solo controproducente. Ecco qualche consiglio per rendere il tutto il più indolore possibile e, perché no, magari anche un’esperienza divertente. Innanzitutto, sarebbe preferibile abituare i bambini per gradi onde evitare che la prima esperienza sia traumatica: come fare? Sicuramente il tutto parte da una corretta igiene orale quotidiana. Ebbene sì cari genitori, sin dall’eruzione del loro primo dentino bisogna pulire! Si parte con un tampone inumidito per poi passare ad uno spazzolino a setole morbide con dentifricio quando faranno la loro comparsa anche gli altri denti da latte. Ricordatevi che è bene sostituire lo spazzolino ogni 2-3 mesi (prima se già consumato) e prestate attenzione affinché il dentifricio non venga ingerito. In che modo l’igiene orale quotidiana potrà rendere meno penosa la prima visita dei nostri bambini? In primo luogo assicurerà loro di non arrivare sulla poltrona del dentista stando male o dovendo affrontare cure che spaventano persino i più grandi: potrà essere una semplice visita di controllo che agli occhi di un bambino potrà essere un viaggio su una sedia magica, quasi un’astronave, e qui entrate ancora in gioco voi mamme e papà... Se siete i primi ad avere paura anche i vostri bambini l’avranno, ma se riuscirete a farvi coraggio (voi perché i vostri intrepidi bambini vedrete che di paura non ne avranno) e rendere questa esperienza un po’ un gioco, sarà tutto finito quasi ancor prima di cominciare. Potrete allora tornare tutti a casa e i vostri figli qualora dovessero davvero avere bisogno del dentista non avranno paura di sedersi su quella “magica” poltrona.